Passeggiare con il cane

A cura di Bernardino Deiana
Uno dei motivi principali per cui viene contattato un
istruttore cinofilo è senz’altro il fatto che il cane tiri al guinzaglio. Le cause sono molteplici, ma la principale è che Fido non è
fatto per stare al guinzaglio e spesso i proprietari pretendono di "governarlo”
senza avergli spiegato come comportarsi durante la passeggiata.
Un problema difficile da risolvere
Per carenza di esercizio fisico o di relazione, per la foga
di annusare ed esplorare ciò che lo circonda, o solo perché il comportamento di
trazione è stato più o meno involontariamente rinforzato, il problema persiste
e si intensifica nel tempo. Questo, spesso, causa non pochi disagi al binomio cane e
proprietario, esponendo entrambi a numerosi rischi. Molti proprietari,
esasperati dal problema evitano di fare uscire il cane al guinzaglio,
condannandolo a stare chiuso magari in giardino, o, ancor peggio, lo sciolgono
occasionalmente nelle aree urbane perché faccia la passeggiata da solo, in
assoluta libertà e illegalità (esponendolo a non pochi pericoli).
Le caratteristiche giuste
È estremamente importante abituare il cane alla passeggiata
al guinzaglio, in modo del tutto graduale e senza traumi, possibilmente in
tenera età. Non entreremo nel merito della diatriba "pettorina vs
collare” (sarebbe opportuno abituare il cane ad entrambe), ma ci limiteremo a
indicare le caratteristiche pratiche necessarie che lo strumento deve avere
perché la passeggiata al guinzaglio possa andare nel miglior modo possibile.
Che si opti per la pettorina o per il collare è necessario che lo strumento sia
della giusta misura, non si sfili e che sia confortevole il più possibile per
il nostro amico. È poi importante che il cane venga abituato gradualmente ad
indossarlo.
Regolabile
Per quanto riguarda il guinzaglio, per legge non può essere
più lungo di 1,5 mt nei luoghi pubblici, nei quali è obbligatorio che il cane
transiti assicurato allo stesso. È quindi ottimale prendere un guinzaglio
regolabile, o fisso non più lungo di un metro e mezzo, ma abbastanza lungo
perché il cane possa abbassare la testa per annusare.
Un rapporto equilibrato
Detto ciò, perché una passeggiata col nostro amico a quattro
zampe possa svolgersi nel migliore dei modi, è necessario che quotidianamente
l’animale faccia il giusto moto (da calibrare in base alla razza, al sesso,
all’età, allo stato di salute e al grado di allenamento), che il proprietario
abbia un certo ascendente su di lui (non basato sulla paura ma su un rapporto
equilibrato) e che sappia condurlo e insegnargli ad andare al guinzaglio.
Corriamo ai ripari
Riguardo l’insegnamento del giusto comportamento al
guinzaglio non c’è una ricetta segreta che vada bene per ogni cane e se non si
è sicuri di poter fare da soli è meglio contattare un istruttore alle prime
difficoltà, onde evitare di consolidare nel tempo il comportamento errato. Più il tirare al guinzaglio diventa un comportamento
consolidato (e che porta al cane un beneficio), più sarà difficile correggerlo.
Una buona relazione
In linea di massima possiamo però dire che non si dovrebbe
mai incoraggiare il cane che tira al guinzaglio andandogli dietro: ci si
dovrebbe fermare alle prime tensioni, richiamarne l’attenzione e premiarlo nel
momento in cui desiste dal comportamento errato. È chiaramente fondamentale
avere una buona relazione col nostro allievo, porci nel modo corretto ed essere
più interessanti di ciò che attira la sua attenzione e lo porta a tirare. Tanto
esercizio, coerenza e costanza ci aiuteranno nel gestire la passeggiata col
nostro cucciolo. Concludendo, è importante lavorare da subito nel modo
corretto, onde evitare di consolidare un
comportamento sconveniente difficile da correggere in futuro. Un buon
istruttore potrà comunque essere d’aiuto al binomio sia che si voglia prevenire
il problema sia che si voglia correggere lo stesso.
