Una volta che ha MORSO

Molte paure o combinazioni di paure possano indurre i cani a mordere.

A cura di TIZIANA DARE – Educatore e RI-educatore Cinofilo Specialista nel comportemento del gatto Libertas www.obbiettivocane.com

Il cane morde e impara che funziona.

Inoltre, a seguito anche di una reazione a livello celebrale dove il senso di “vittoria” rilascia delle endorfine che danno all’animale uno stato di benessere, sarà più predisposto a riproporre la reazione.

Rinforzo

Secondo la teoria dell’apprendimento, il senso di sollievo che il cane prova quando la minaccia si ferma o si allontana è definito rinforzo e ogni comportamento che subisce un rinforzo è generalmente più facile che venga ripetuto. I cani non vogliono mordere, poiché comunque usare l’aggressività potrebbe portare a ferirsi, all’indebolimento dell’animale o addirittura alla sua morte, pertanto dobbiamo capire che questa reazione, per loro, è sempre “l’ultima sponda”.

Imparare a leggere i segnali

Prima che l’aggressività diventi nel nostro amico una reazione assodata nell’affrontare una data situazione, impariamo a leggere i segnali che l’anticipano. Come in tutte le cose “prevenire” è sempre meglio che “curare”. Non esiste aggressività e non aggressività, c’è sempre qualcosa fra le due.

Nonostante ci siano razze che si eccitano facilmente e altre meno, ci sono sempre dei segnali di avvertimento prima di mordere. Il cane avverte sempre con alcuni segnali quando non è a suo agio, il problema è che la maggior parte delle persone (soprattutto i bambini) non sono in grado di
interpretarli.

Segnali di disagio

Gli esseri umani comunicano vocalmente e per questo diventa difficile interpretare il linguaggio del cane, che è prevalentemente corporeo. Molti proprietari si accorgono che qualcosa non va quando il cane arriva al “ringhio”. A volte è già troppo tardi. Non tutte le razze di cani ringhiano, ma, se un cane arriva a tal punto significa che sta facendo di tutto per farci capire che si trova in una situazione di grande stress.

I primi segnali di disagio sono sbadigliare (a meno che ciò non avvenga subito dopo un sonnellino), leccarsi le labbra o il naso, girare la testa verso destra o sinistra, abbassare lo sguardo e poi riportarlo sull’oggetto o persona che provoca disagio, incurvarsi, farsi piccoli, tirare le orecchie all’indietro, scodinzolare nervosamente con l’aggiunta delle suddette reazioni.

Zampa alzata

Questi sono segnali educati per far capire che il cane è in una situazione altamente stressante. Se questi segnali vengono ignorati, il cane cerca di allontanarsi e muoversi lentamente in direzione opposta, se possibile. A questo punto si vedono altri segnali ancora più evidenti quali: coda fra le gambe, curvatura del corpo molto accentuata, corpo teso, completamente a terra o seduto curvo con una zampa alzata.

Non abbiamo percepito i segnali?

Se nuovamente ignorati i sopraddetti segnali, le reazioni del cane aumentano: sguardo fisso nei confronti della minaccia, si riesce a vedere il contorno bianco della pupilla, tensione di tutto il corpo, seguito da ringhio o snap all’aria. Dopodiché avviene il morso. Agli occhi del cane, gli avvertimenti sono stati molti ma purtroppo non hanno sortito effetto.

Per il nostro amico, quindi, a quel punto, non c’era altra scelta che passare all’attacco. In questo modo abbiamo purtroppo insegnato al cane che non lo ascoltiamo se non quando ci morde, questo vuol dire che la prossima volta il cane salterà tutti i preliminari e passerà direttamente al morso.

Socializzazione

Raramente i proprietari insegnano al proprio cane come sentirsi sicuri. Il primo passo per avere un cane a proprio agio in tutte le situazioni che la vita comporta è la socializzazione. Se parliamo di un cane d’allevamento, un compito molto ambito dell’allevatore è far nascere esclusivamente cuccioli da fattrici equilibrate che non abbiano i “difetti” di razza esaltati e quindi non fermarsi esclusivamente all’aspetto fisico. In seguito l’allevatore dovrà occuparsi della socializzazione per i primi due mesi di vita del cucciolo, compito altrettanto impegnativo.

Abitudini graduali

I primi mesi sono fondamentali per lo sviluppo comportamentale del cane. Pertanto fin da subito il cucciolo deve essere seguito con un programma educativo specifico per evitare lo sviluppo di paura e frustrazione che, come detto, sono alla base dell’aggressività. Questo tipo di programma dovrebbe far sì che il cucciolo si abitui gradualmente, in sicurezza e in modo positivo, a diversi tipi di cani e persone affinché in futuro “guardi” a questi con interesse e non con paura.

Allo stesso modo il cucciolo deve essere abituato ad essere maneggiato, toccato, palpato, spazzolato, ristretto nei movimenti (come in caso di un esame del sangue), allo scopo di abituarlo a situazioni che potrebbero portare, se gestite male, a delle frustrazioni. Questo tipo di programma dovrebbe essere portato avanti per tutto il primo anno di vita del cane, dall’allevatore prima e dal proprietario poi. Solo così potremo essere sicuri di avere un cane adulto sereno che non dovrà ricorrere all’aggressività per difesa o protezione.

Prima che l’aggressività diventi nel nostro amico una reazione assodata nell’affrontare una data situazione, bisognerebbe imparare a leggere i segnali che l’anticipano Gli esseri umani comunicano vocalmente e per questo diventa difficile interpretare il linguaggio del cane che è prevalentemente corporeo.

È fondamentale non arrivare al punto da soffocare l’animale e di conseguenza le sue emozioni. Possiamo trovare anche su Facebook
esempi di migliaia di foto di bambini che abbracciano cani e cani che
esprimono chiaramente che non sono contenti in quel contesto; se il
cane non ha morso ancora in certe situazioni è solo dovuto dal
temperamento dello stesso e dalla sua alta soglia di reazione.

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