Il rapporto fra cane e padrone

Il cucciolo che entra sotto il nostro tetto riallaccia con noi quel cordone ombelicale che era stato lacerato e staccato dalla madre.

a cura della redazione Petfamily

Cucciolo ben arrivato

Il suo ingresso in casa è un momento importantissimo,  così come fondamentale è il nostro atteggiamento iniziale. Il mostrarci eccessivamente in attenzione sul nuovo arrivato e l’attaccamento smisurato possono  far insorgere molti problemi.

Con lo svezzamento il cucciolo ha ben chiaro il messaggio di indipendenza che gli viene lanciato dalla mamma… deve cominciare, pian piano, a staccarsi da lei e vivere la sua vita. Una volta adottato, noi dobbiamo fare lo stesso e non invertire il messaggio.

Presenza assenza

Abituiamolosin da subito a vivere ed accettare con tranquillità la separazione ed il distacco. Ancor prima di lasciarlo effettivamente da solo, facciamolo sentire solo, anche in nostra presenza. Il non porlo al centro dell’attenzione in ogni momento e situazione della giornata, così come lasciarlo nel suo spazio e non necessariamente inserirlo sempre nel nostro, è il primo passo da compiere.  Seguiranno, poi, le nostre assenze da casa che,  da brevi , risulteranno sempre più lunghe.

Si esce, non si abbandona!

L’idea del ritorno, a discapito di quella dell’abbandono, si instaura facilmente nel cucciolo se si è capaci di non collegare l’uscita ad una routine che ne preannuncia e ne esalta il momento.  La sensazione che deve avere il cucciolo è quella che voi apriate una normale porta di casa, da dove si esce e, ancora di più, si rientra. 

Tutto questo si deve e si  può fare con naturalezza e senso del distacco appropriato, al fine di non generare sensi di agitazione nel nostro cane. Non riserviamo le feste, i saluti e le raccomandazioni sull’uscio di casa. La carezza, legata magari al nostro senso di colpa per lasciarlo solo, facciamola un bel po’ di tempo prima.  

Non facciamogli associare l’attenzione verso di lui, la cura o le feste alla nostra uscita. Questo gli trasmetterebbe solo tanta frustrazione che, ad ogni avvenimento simile, rivivrebbe.  

Consigli utili 

Se al nostro ritorno troviamo i bisogni in casa non ha senso sgridare o punire il cucciolo, non ha senso l’associazione della punizione con il pasticcio.  Puliamo e trattiamo le aree solo in sua assenza.   Evitiamo al cucciolo di seguirci per tutta la casa, presentiamogli l’indipendenza.  Se il cane si mostra fortemente angosciato di fronte al nostro prendere le chiavi di casa, allacciarci le scarpe, mettere il cappotto, prendere la borsa… compiamo certe azioni anche quando non strettamente connesse
all’uscita. 

Per esempio, mettiamoci il cappotto e andiamo in bagno! Oppure, prendiamo le chiavi di casa e mettiamoci a tavola a mangiare o a preparare il caffè!  Sorprenderlo e spiazzarlo può risultare utile tanto per non creare scontate associazioni e, quindi, manifestazioni di ansie, quanto  per accreditarci ai suoi occhi come guida…. tutto dipende da noi. Rasserenare le sue insicurezze o paure con le attenzioni o atteggiamenti non adeguati non farà altro che convalidare le sue preoccupazioni anziché alleviarle.  

Prevenire!

Quando il cane è un tenero cucciolo i problemi non si avvertono o si vedono altrettanto piccoli e trascurabili; si pensa e si spera, sbagliando, che essi spariranno con la sua crescita. Non è così! Il cucciolo ha bisogno di maturare esperienze di ogni tipo, anche quella di stare da solo.  La logica della prevenzione delle problematiche del comportamento, basata sulla conoscenza, dovrebbe avere la meglio sulla gestione del nostro animale. Piccoli ma coerenti atteggiamenti possono aiutare il cane a vivere con serenità anche i momenti di solitudine.

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