Dal cane rurale al cane urbano

Fino a qualche decina di anni fa, a parte i cosiddetti “cani da grembo” che stavano nelle case di pochi privilegiati. Il cane non viveva in ambiente urbano ma rurale, in cui espletava le sue funzioni di cacciatore, guardiano, pastore, cane da soccorso e da assistenza.

a cura di Bernardino Deiana istruttore cinofilo

Vita da cani

Oggi a parte quelli utilizzati dai cacciatori, dagli allevatori di bestiame, dalle forze dell’ordine, e per le funzioni di guida e d’assistenza, i cani che lavorano sono veramente pochi…

Molti cani appartenenti a razze selezionate per lavorare giornate intere a contatto con il loro padrone, col bestiame o con la selvaggina; si ritrovano spesso confinati in un appartamento, o in un cortile, lasciati magari soli tutto il giorno, tranne che nei momenti in cui vengono nutriti o portati fuori per i bisogni.

Problematico a chi?

La situazione degenera quando il cane, oltre al sovraccarico energetico e alla scarsa possibilità di sfogo, presenta comportamenti voluti e selezionati dall’uomo in passato (perché utili alla mansione che dovevano svolgere) che risultano inappropriati al contesto urbano-familiare o addirittura pericolosi.

Pensiamo a un Beagle che cammina “naso a terra” trascinandosi dietro il proprietario. Un Pastore Maremmano che non vuole saperne di obbedire agli ordini e reagisce con un ringhio contro chi gli impone la disciplina. O un Bovaro Australiano o a un Border Collie che “pizzicano ” le gambe dei passanti in movimento o inseguono le biciclette.

Nonostante spesso i proprietari di questi cani si rivolgano al professionista con l’espressione “il mio cane ha qualche problema”; l’atteggiamento dell’animale non ha nulla di problematico.

Un nuovo contesto

L’uomo, infatti, ha selezionato il Beagle perché seguisse anche per ore le tracce della selvaggina isolandosi dagli stimoli esterni che potessero disturbarlo;

Il Pastore Maremmano nasce come cane guardiano delle greggi e ha sviluppato una indipendenza e distacco dall’uomo che gli consentono di espletare il proprio dovere anche in sua assenza.

Infine i cani da conduzione, siano Pastori o Bovari, tendono a raggruppare greggi e armenti e a riunire nel gruppo gli elementi ribelli inseguendoli, anticipandoli e pizzicandoli se necessario.

Come possiamo ben vedere nell’atteggiamento di questi animali non c’è nulla di anormale: in effetti essi stanno manifestando comportamenti ricercati in passato dall’uomo mediante selezione… in un contesto che però nel frattempo è cambiato.

Cane urbano o rurale vediamoci chiaro

Ma come possiamo risolvere o evitare che nascano tali complicazioni? Per prima cosa chi vuole adottare un cane si dovrebbe informare a fondo tramite libri, giornali, società specializzate e professionisti del settore sulle caratteristiche della razza prescelta, verificando che questa sia realmente compatibile col proprio stile di vita, spazi, possibilità economiche e carattere; l’aspirante padrone dovrebbe poi rivolgersi a un allevatore serio che lavora per il bene della razza.

Un aiuto qualificato

Inoltre, soprattutto se si è alla prima esperienza con un cane, è bene ricorrere alla guida di un educatore. Che saprà darci gli strumenti giusti per gestire il nostro quattrozampe e incanalare le energie del nostro amico in attività compatibili con le sue attitudini.

Il professionista potrà poi insegnare al proprietario come approcciarsi con cani di particolari razze, a rispettarle. Evitando di invadere i loro spazi e a non pretendere da questi comportamenti non consoni alla loro natura.

Giochi… di obbedienza

Il proprietario di un Beagle, non dovrà andare a caccia, ma potrà incanalare l’energie del suo cane proponendogli attività come, cercare oggetti o persone; così il proprietario di un Pastore Maremmano dovrà invece comprendere che non ha a che fare con un peluche bianco da coccolare o un soldatino pronto a obbedire, ma dovrà rispettare la sua natura riservata e la sua indipendenza.

Infine chi adotterà un pastore da movimento non dovrà per forza gestire un gregge; ma potrà incanalare la predisposizione all’addestramento e alla cooperazione di questi cani in varie discipline o in semplici giochi di obbedienza.

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