Come dormono i cani? È vero che sognano? Ma soprattutto: sognano proprio come noi umani?
A cura della Dott.ssa SILVIA DIODATI – Medico Veterinario
Non svegliare il can che dorme…
Sempre più abituati a considerare i cani come persone, noi tutti immaginiamo che il sonno dei nostri amici sia popolato di figure oniriche favolose, proprio come il nostro. Ma siamo davvero certi che il cane sogni durante il riposo? E se così fosse, le sue fantasticherie sono simili a quelle che capitano a noi?
Sebbene non tutti i misteri del sonno canino siano stati svelati, la nostra conoscenza sul riposo di Fido ci permette di svelare qualche lato misterioso della sua vita…Sotto carica Gli studiosi non hanno ancora capito molto del sonno umano, figuriamoci di quello canino. Sappiamo soltanto che i mammiferi non possono venir privati del sonno, sebbene le ore dedicate a questa vera e propria “ricarica” dell’organismo differiscano moltissimo da individuo a individuo.
Fra gli uomini, per esempio, c’è chi non si sente ritemprato se non dopo un sonno di dieci o dodici ore, mentre altri sono come Napoleone Bonaparte, il quale pare non dormisse mai più di quattro ore filate, eccettuato qualche rapidissimo pisolino durante la giornata lavorativa!
Fra specie diverse poi, emergono gap ancora più eclatanti. Si va dalle misere tre ore che l’asino concede al sonno fino alle diciassette consacrate al riposo del gatto, battuto nella gara dell’ozio soltanto dal procione, che, con le sue diciotto ore di sonno quotidiane, vince sicuramente il premio di mammifero meno attivo. Il cane si attesta su circa nove ore al giorno, vale a dire qualcosa di più della media umana.
Sogni… da cani
Come già accennato all’inizio, tutt’oggi gli scienziati si interrogano sui meccanismi che accompagnano il dormire. E’ certo, comunque, che tale attività non sia soltanto motivata dal bisogno di riposare dell’apparato muscolare, quanto piuttosto alla necessità di offrire a tutto il fisico (e quindi anche alla mente) una ricarica adeguata. Ormai sono rimasti in pochi a dubitare che il cane sogni davvero.
Perfino un profano può notare come il suo amico addormentato subisca a volte bruschi scatti o arrivi addirittura a ringhiare e a roteare gli occhi come se stesse attraversando un incubo o un sogno molto concitato. L’attività onirica canina è stata oggetto di studi specifici che hanno mostrato significative similitudini fra il sonno del cane e quello umano, almeno per quanto riguarda le fasi più importanti (fra le quali la Rem, ossia proprio quella dedicata al sogno).
Acciambellati è meglio
Sicuramente la mente del cane a riposo è più stimolata da fantasie di odori che non visive, dato che il suo mondo è un concentrato di essenze e sentori quali noi non possiamo nemmeno immaginare. Ma è anche interessante notare in quali contesti e posizioni il cane affronti il periodo del riposo. Anzitutto va detto che, a differenza del gatto, il cane preferisce restare isolato durante il sonno, a meno che non si tratti di un cucciolo.
Nel riposo dei piccoli, infatti, il calore materno gioca un ruolo di primaria importanza. Questo può venire simulato da una pelliccia folta o addirittura da una bottiglia piena di acqua calda! Dunque il cane adulto preferisce dormire solo, ma anche a portata di “udito” dei suoi amici di branco, canini o umani che siano.
Quanto alla postura, il cane si acciambella in maniera tale da riparare le sue parti più sensibili, come i genitali, l’addome e il torace. Si tratta dalla posizione preferita dalla maggior parte dei soggetti, anche se alcune razze, come il Bulldog, gli Spaniel o il pechinese, spesso preferiscono addormentarsi nella posa così detta “a scendiletto”, cioè con il posteriore divaricato, la testa appoggiata sugli arti anteriori e il ventre steso a terra. Si tratta di un modo infantile di approcciarsi al sonno, comune a tutti i cuccioli di cane.
Girotondo
Prima di acciambellarsi per dormire, comunque, il cane è solito girare e rigirare in tondo su se stesso nella cuccia. Il significato di tale rito è ancora discusso. I più lo ritengono un ricordo atavico, risalente a quando il canide doveva spianare il cespuglio su cui avrebbe riposato.
Qualcuno, però, ha fatto notare che il gesto si fa tanto più prolungato quanto maggiore è stato l’impegno fisico del cane nella giornata. In quel caso, non si tratterebbe affatto di un rito ancestrale, quanto invece della ricerca della miglior postura con cui curvare la spina dorsale, provata dalle fatiche della camminata.
A riprova di questa tesi si può dire anche che l’animale difficilmente si rigira durante il sonno e cominciare la nanna in posizione sbagliata potrebbe essere quantomeno fastidioso. Il cane tende ad addormentarsi sempre con la testa rivolta verso l’ingresso della cuccia, oppure in direzione della stanza dove soggiornano i suoi amici umani.
Anche questo può essere inteso come un accorgimento dettato dalla prudenza, allo scopo di mettersi nella posizione migliore per recepire qualunque allarme e per intervenire in maniera tempestiva.