Il dolore nel cane e nel gatto

Il dito del piede che sbatte contro lo spigolo del tavolino. Il dolore che cresce e si diffonde nel nostro corpo. Il desiderio atavico di imprecare ai quattro venti. Come gestire il dolore? Non si può, non in questo caso. Ma bisogna invece, scherzi a parte, porsi il quesito quando si tratta dei nostri amici a quattro zampe. Com’è la percezione del dolore, nel cane e nel gatto, uguale o differente dalla nostra? E come lo manifestano?

A cura del Dott. Sergio Canello Fondatore e Responsabile Dipartimento Ricerca e Sviluppo SANYpet – FORZA10 Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare

Campanello d’allarme

Il dolore, per quanto fastidioso, è in realtà un segnale importante, perché ci dice ciò che possiamo o non possiamo fare. Se subiamo una storta a una caviglia, presteremo molta più attenzione nel camminare o appoggiare il piede, perché il dolore ci avverte quando stiamo compiendo un movimento non consono alle nostre condizioni. 

Rispetto a cane e gatto ne abbiamo ovviamente una cognizione maggiore. Anche prendendo un antidolorifico, sappiamo qual è lo stato della nostra caviglia e dunque ci comportiamo con prudenza. O almeno così dovremmo.

Un meccanismo Elementare

Nel caso dei pet il meccanismo è elementare. Cane e gatto se non hanno male fanno, se hanno male si fermano. Quindi il dolore è una forma di autoconservazione. Ovviamente anche nel loro caso il dolore può essere rimosso con i farmaci, ma ci sono situazioni in cui è meglio non intervenire. Se nel caso di un’artrosi l’antidolorifico è indispensabile per evitare un’inutile sofferenza, nei casi meno gravi, invece, come quello della storta cui accennavamo poc’anzi, prescrivere un antidolorifico può non essere la scelta giusta. Il cane (o gatto), non sentendo più dolore, appoggerebbe la zampa normalmente, aggravando la sua situazione e allungando i tempi di guarigione.

La terapia del dolore va sempre fatta sotto il controllo del medico
veterinario che consiglierà la soluzione più adatta.

Quando usare antinfiammatori e antidolorifici sul cane e sul gatto

Gli antinfiammatori e gli antidolorifici hanno sicuramente dato un grande aiuto ai veterinari per migliorare la qualità di vita in determinate situazioni, come nei casi di malati terminali, di chi soffre d’artrosi o anche di dolore ai denti, evitandogli di provare sofferenze quotidiane. 

Tuttavia, il medico e il proprietario non devono cadere nella tentazione di ricorrere in continuazione a questi farmaci. Innanzitutto in alcuni casi non occorrono proprio e, inoltre, determinati antidolorifici possono avere effetti collaterali e creare dipendenza. Se utilizzati per troppo tempo e magari anche in maniera scorretta, il corpo si abitua all’assunzione di queste sostanze, creando dei problemi quando poi non vengono più usate.

Come manifestano il dolore cani e gatti?

Cane e gatto mascherano il dolore e lo fanno per ragioni genetiche. L’animale che sta male diventa preda e per questo motivo sia cani che gatti manifestano il dolore solo quando è davvero molto intenso. Vi sono tuttavia dei segnali comuni che ci danno un’indicazione chiara, come la tendenza a isolarsi e a reagire con aggressività, ad esempio mordendo. Non è una reazione dettata dalla cattiveria o da un atteggiamento sbagliato da parte nostra, ma un’azione del nostro pet dovuta al fatto che il dolore viene percepito come qualcosa che lo attacca, portandolo a reagire. Questo avviene sia per il cane che per il gatto, ma forse in maniera più evidente nel secondo, che ragiona come un cacciatore.

Il dolore è un segnale importante, perché dice ciò che possiamo o non possiamo fare

Ecco alcune situazioni tipo, sintomo di dolore, sia nel caso dei cani che dei gatti: l’animale sta fermo a fissare il cibo senza mangiare, urina fuori dalla lettiera, non salta o non si muove con la consueta agilità, cambia spesso posizione, non si lascia toccare, non dorme, si lecca spesso. 

Vi sono infine i sintomi più estremi ed evidenti, come il tremore o la bava intensa. Come nelle persone, c’è una predisposizione individuale alla percezione del dolore, ma anche di razza. I Labrador sono stoici e prima di manifestare il dolore devono provarne davvero tanto, mentre il Pastore Tedesco ha una soglia di sopportazione molto più bassa.

Alimentazione contro il dolore?

Anche patologie che provengono da intolleranze alimentari possono portare al dolore. È il caso di una diarrea cronica, che porta a dolori intestinali costanti, o di una otite, così come di dermatiti in cui il prurito diventa quasi doloroso e che inducono il cane o il gatto a grattarsi sempre più forte, facendosi del male. Si pensi anche ad animali con i calcoli, ad esempio di struvite. I calcoli in sospensione nell’urina grattano la mucosa delle vie urinarie, la quale si infiamma portando a forme di cistite che non si curano certo con l’antidolorifico, ma con il cambio di alimentazione. In questo modo il calcolo si scioglie, l’infiammazione passa e così anche il dolore. Anziché operare sull’infiammazione, si interviene a monte.

Una scelta determinante

Quelli citati sopra, sono tutti casi in cui l’alimentazione può contribuire a risolvere il dolore, senza necessariamente ricorrere ai farmaci. Viene automatico dunque pensare che la scelta del cibo che diamo ai nostri cani e gatti sia determinante. Ed è proprio così, perché siamo quello che mangiamo e un alimento scorretto, a volte anche il più piccolo snack, può essere proprio la causa di quei mali che poi tentiamo di risolvere con tanto affanno.

Aziende etiche

Per questo motivo il consiglio è di scegliere sempre alimenti con carni biologiche o pesce pescato in mare aperto o carni alternative, sempre provenienti da allevamenti estensivi. Leggete con attenzione l’etichetta. Fate caso al bilanciamento tra Omega6 e Omega3, questi ultimi così preziosi e spesso così poco presenti nell’alimentazione industriale. Scegliete di affidarvi ad aziende etiche, che cercano di produrre in luoghi incontaminati, approvvigionandosi di materie prime il più salubri e controllate possibile. Oppure, in alternativa, preparate una dieta casalinga adatta a loro, con tutti gli accorgimenti che il caso comporta. La loro salute
ringrazierà.

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