Un amico dai mille volti il Camaleonte

I camaleonti sono Sauri unici nel loro aspetto: il corpo è compresso lateralmente, gli occhi di forma conica si muovono indipendentemente l’uno dall’altro in modo da aumentare il campo visivo in cerca della preda che, una volta scorta, è catturata rapidamente grazie all’abilità di proiettare in avanti la lunga lingua.

A cura del Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario

Le dita dei camaleonti sono unite tra loro in modo da facilitare la prensione e la lenta andatura tra i rami.

Contrariamente a quanto generalmente si ritiene, questi rettili non cambiano colore per ragioni di mimetismo, ma ciò avviene in seguito allo stato emotivo o alle variazioni di temperatura.

Ad esempio i colori del maschio si intensificano quando scorge un altro maschio e tendono ad assumere tonalità più scure con il diminuire della temperatura ambientale. Benché molto ricercati per la loro particolarità e bellezza, i camaleonti sono tra i rettili più impegnativi ospitabili nei terrari.
Si tratta di animali poco longevi (la vita media a seconda delle specie varia tra i 4 e i 7 anni), delicati e che non amano essere toccati.

 I camaleonti sono animali molto territoriali e difficilmente tollerano la presenza di un loro simile al di fuori del periodo riproduttivo e, diversamente da altri sauri come le lucertole e le iguane, se un
camaleonte perde la coda non è in grado di farne ricrescere una nuova.

Evitiamo l’importazione

 Da ricordare che tutti i camaleonti sono inseriti negli elenchi della CITES e quindi il loro acquisto prevede che sia rilasciato un documento che ne attesti la provenienza legale. Si consiglia, comunque, di non acquistare soggetti di importazione che molto spesso sono poco adattabili alla vita in terrario e decisamente più deboli dei loro simili riprodotti in cattività.
I camaleonti di cattura hanno quasi sempre parassiti che in seguito allo stress della cattura e del trasporto possono dare gravi patologie in questi rettili.

Nascondigli

I camaleonti non possono essere ospitati nei normali terrari in vetro; per garantire una buona aerazione conviene, infatti, allestire uno specifico terrario con pareti in rete a sviluppo verticale, arredato con rami e vegetazione in modo da mimare l’ambiente arboricolo originale del rettile e fornire nascondigli.

La vegetazione, inoltre, contribuisce a mantenere elevato il livello di umidità ambientale. Il fondo del terrario può essere coperto da carta assorbente da sostituire periodicamente.

Il successo dell’allevamento dei camaleonti in cattività passa attraverso un perfetto allestimento del terrario, una corretta alimentazione e una continua osservazione degli animali in modo da evidenziare quei sintomi che possono rappresentare un campanello d’allarme.

I parametri giusti

Nella parte più alta del terrario vanno collocate lampade a infrarossi che garantiscono il riscaldamento e lampade a raggi UVB importanti per il metabolismo del calcio. Al fine di scongiurare pericolose ustioni è importante che le lampade siano collocate ad almeno 25 cm dal ramo più vicino.

L’illuminazione va garantita per 12-14 ore in primavera/estate e per 10-12 ore in autunno e inverno. Occorre che nel terrario sia rispettato un certo gradiente di temperatura che può essere di 30°C sotto la lampada riscaldante e tra i 22 e i 27 gradi in altri settori. La temperatura notturna dovrebbe essere inferiore di 10 gradi. L’umidità all’interno del terrario dovrebbe essere almeno del 50%.

Un menù molto particolare

La base dell’alimentazione dei camaleonti è costituita da grilli vivi; tali insetti vanno alimentati con un integratore a base di calcio e vitamine in modo che possano rappresentare la migliore fonte alimentare per i rettili.
Alcune specie di camaleonti gradiscono anche piccole quantità di vegetali come frutta e verdura tagliate a pezzetti o a fettine.

Per bere i camaleonti in natura leccano le gocce di rugiada o di pioggia per cui occorre spruzzare regolarmente di acqua la vegetazione del terrario.
Le femmine hanno i colori più tenui rispetto ai maschi; la maturità sessuale avviene tra i 6 e i 7 mesi.

Occorre che la femmina abbia a disposizione una bacinella di sabbia in cui deporrà la uova; in mancanza di questo substrato potrà andare incontro al problema, talora letale, di ritenzione delle uova.

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