Progettare e gestire un acquario marino

Progettare un acquario marino a casa è appassionante come crearne uno d’acqua dolce, ma esistono differenze consistenti e tante cose da prendere in considerazione per avere successo.

A cura di ENZO ALIBRANDI – acquariofiliaitalia.it

Acquario capire il quale è il più adatto

Fin dall’inizio è bene orientarsi su vasche accessibili in termini di costi
e gestione per l’acquariofilo: una vasca di 200-300 litri solitamente è
la soluzione più adatta, a fronte della regola che “più è ampio
l’acquario e minori saranno le conseguenze degli errori
dell’acquariofilo”. 

Sistemi complessi

Il sistema di filtraggio può essere composto da un filtro esterno o interno o, nel caso di sistemi più complessi, di una sump (o vasca di raccolta) sotto il mobile dell’acquario, il tutto abbinato a un ottimo schiumatoio per eliminare le sostanze dannose per i nostri pesci. L’illuminazione può avvenire mediante l’uso di neon specifici per l’acquario o, nel caso di sistemi più complessi, lampade HQI.   

Ossigenati e felici

Il movimento è un altro fattore importante perché assicura un efficace scambio gassoso con l’esterno, ossigena l’acqua ed evita l’insorgere di zone stagnanti in vasca. Per il movimento sono disponibili diverse tipologie di pompe di movimento da scegliere in base agli animali allevati, il tipo di vasca (nel senso del volume da movimentare) e all’ambiente creato. Nel caso di un biotopo di scogliera, ad esempio, si può usare un movimento non troppo intenso mentre nel caso di un biotopo lagunare si può utilizzare un movimento pulsante, ossia con l’alternarsi del movimento ogni 6 ore.

Termo riscaldati

Il riscaldamento deve essere impostato a una temperatura 25°/26°C tramite un termo riscaldatore, da scegliere calcolando 1watt/litro. Per i mesi più caldi è consigliabile l’uso di un refrigeratore per acquari oppure (per risparmiare) una serie di ventilatori per acquari: in questo caso, però, sarà necessario provvedere ad un rabbocco dell’acqua evaporata (il sale non evapora quindi non dovrà essere reintegrato)  

Allestire

Per l’allestimento interno bisogna prima di tutto tenere conto che l’acquario può arrivare a pesare anche più di 200 kg, dato che può contenere rocce, sabbia e altro materiale. Pertanto dovremo provvedere fin da subito a un piano d’appoggio stabile e perfettamente orizzontale, così da distribuire il peso dell’acquario in maniera uniforme. Per il fondo si consiglia di usare sabbia corallina perfettamente lavata e pulita oppure inoculare una parte di sabbia da un acquario funzionante da tempo.   

Rocce vive

Bene poi sarebbe usare rocce vive che avvieranno un processo biologico che sarà indispensabile per il mantenimento delle condizioni fisico-chimiche in vasca. L’acqua delle tubazioni domestiche, a causa della presenza di metalli pesanti, deve essere trattata con biocondizionatori di qualità per l’acquario. Dopo si provvede alla preparazione dell’acqua marina, aggiungendo 38/40 g di sale ogni litro (densità 1023), a una temperatura di 25°C. L’acqua non deve essere coperta: ciò favorisce lo scambio gassoso con l’atmosfera e stabilizza i valori dell’acqua, che si attestano su ph 8,2 – 8,4. Il neofita dovrà soprattutto tenere conto di valori quali temperatura, salinità e densità, Ph, Kh, nitrati, nitriti e ammoniaca.  

Che entrino gli ospiti! 

Dopo aver fatto “funzionare a vuoto” la vasca per circa un mese possiamo introdurre i primi animali. Inizialmente è bene inserire specie poco esigenti come gestione, soprattutto dal punto di vista alimentare. Per i pesci possiamo introdurre un gruppetto di 5-6 esemplari di chromis viridis, chrysiptera sp., per non caricare troppo il sistema di sostanze inquinanti. Per gli invertebrati si possono inserire degli actinodiscus scelti fra le specie non esigenti sotto il profilo gestionale.     

Gamberetti spazzini

Da evitare assolutamente anemoni o coralli cosiddetti duri, in quanto bisognosi di intensa illuminazione e cure costanti. Per quanto riguarda infine gli organismi spazzini possiamo aggiungere dei gamberetti del genere lysmata o una coppia di stenopus (non devono esserci maschi nella stessa vasca), dei paguri come ad esempio i clibanarius e delle lumache turbo, in maniera tale da creare cosi un team di spazzini per poter tenere pulito il fondo, i vetri ed evitare il depositarsi e decomporsi di sostanze di rifiuto da parte degli animali o il depositarsi di cibo non consumato dagli stessi.

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