Invecchiamento cane e gatto

L’invecchiamento del cane e gatto è un processo naturale, lento ed inesorabile che colpisce, seppur diversamente, tutti i tessuti: dalla pelle al cuore. Ma l’organo che più risente del passare degli anni è sicuramente il cervello. Ecco qualche consiglio per proteggerlo e salvaguardare gli “anni d’oro” dei nostri pet.

 A cura di Maria Chiara Catalani Medico Veterinario comportamentalista Senigaglia Ancona

 La Geriatria Veterinaria contro invecchiamento cane e gatto

Grazie all’avanzamento nelle tecnologie diagnostiche, ai progressi effettuati nella ricerca clinica e ad analisi sempre più accurate – unite ad una maggiore consapevolezza e rispetto nei confronti del benessere animale – l’aspettativa di vita dei nostri amici a quattro zampe è notevolmente aumentata. Insomma, abbiamo la possibilità di godere più a lungo della compagnia dei nostri beniamini, ma ci troviamo anche a dover affrontare gli inconvenienti legati a questa longevità.

Per questo, la Geriatria Veterinaria assume oggi sempre maggior importanza, non solo per la cura delle numerose malattie della “terza età”, ma soprattutto per la realizzazione di programmi di prevenzione, anche detti di “senior” o “geriatric care”, atti a migliorare la qualità di vita del paziente anziano e a supportare il proprietario in questa, a volte non facile, convivenza.

L’invecchiamento celebrale nel cane e nel gatto

Con il trascorrere degli anni, le cellule del cervello (i neuroni) diminuiscono di numero e di volume e perdono gradatamente la loro plasticità. Queste modificazioni cerebrali – complessivamente note con il termine tecnico di “neurodegenerazione” – si traducono in cambiamenti fisici e mentali (ad esempio, una minor propensione al movimento, una diminuita interazione con il proprietario o un ridotto interesse per l’ambiente circostante) considerati “normali” per chi non è più in giovane età. Attenzione, però. C’è il rischio che questo fisiologico declino cerebrale diventi patologico ed apra la strada a forme di demenza senile, molto simili a quelle di tipo Alzheimer dell’uomo.

In questi casi, il nostro cane o gatto può mostrarsi disorientato e confuso anche in casa, può non riconoscere più i suoi “familiari”, vocalizzare senza motivi apparenti, perdere le corrette abitudini eliminatorie, o addirittura alternare momenti di aggressività a forte apatia. La presenza di uno di questi segnali deve senz’altro allertare il proprietario e spingerlo a consultare rapidamente il veterinario specialista.

Per invecchiamento cane e gatto un cane con una pallina in bocca

Neuroprotezione un valido aiuto per l’invecchiamento con successo per il cane e gatto

Lo sviluppo della ricerca nel settore delle Neuroscienze ha reso oggi disponibili nuovi metodi per contrastare efficacemente i processi degenerativi cerebrali di cani e gatti anziani, limitando così la comparsa di quei disturbi comportamentali e cognitivi legati ad un invecchiamento cerebrale patologico.

Tra gli strumenti più innovativi vi è la “neuroprotezione”. L’impiego, cioè, di principi naturali ad effetto “neuroprotettivo”, capaci di proteggere le cellule cerebrali, intervenendo sui meccanismi responsabili della neurodegenerazione. La contemporanea somministrazione di queste sostanze (es. fosfatidilserina, Ginkgo biloba, resveratrolo, vitamina B6) si è dimostrata efficace sia nel migliorare rapidamente la memoria e l’attività generale di cani e gatti “senior”, sia nel ridurre i segni cognitivi e comportamentali di invecchiamento cerebrale patologico.

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