Separazioni e animali

Separazione tra coniugi e litigi sugli animali, quando il cane o il gatto diventano oggetto di contesa

Ogni anno in Italia almeno 4.000 coppie in procinto di separarsi o divorziare si scontrano proprio per avere l’affido del proprio animale domestico. Da quando è entrata in vigore la legge sul divorzio, invece, sono stati circa 500mila i cani e altrettanti i gatti – coinvolti nelle cause di separazione e divorzio. Esiste un tribunale degli animali, un servizio specialistico gratuito di consulenza legale al quale possono rivolgersi tutti coloro che possiedono un animale.

Secondo l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, lo scorso anno sono state più di 20mila le richieste di consulenza avanzate alle associazioni che si occupano di animali, mentre sono 2mila le persone che ogni anno si rivolgono all’Aidaa per chiedere un parere per le cosiddette scritture private, con un incremento del 55% rispetto allo
scorso anno. Non sempre però, il giudice tiene conto di questi pareri: di solito le scritture private vanno a buon fine se c’è accordo nella coppia. Anche perché i provvedimenti devono tenere conto di una serie di situazioni, che vengono valutate caso per caso.

Va da sé che, se invece di “scannarsi”, marito e moglie riuscissero a trovare un accordo; sarebbe la soluzione migliore non solo per il loro sistema nervoso ma anche per le loro tasche. Ma la coppia italiana sembra essere istintivamente proiettata alla lotta, anche quando il rapporto tra costi e benefici non risulta conveniente. Infine, senza voler fare sciocchi parallelismi con i figli, bisogna ricordare che vale la regola del buon senso, anche con gli animali domestici coinvolti nelle separazioni: non trattarli come ostaggi, come bottini di guerra. Anche in questi casi, l’equilibrio è sempre la scelta migliore.

                                                                                               Tratto da: www.huffingtonpost.it

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