Yorkshire

Vivace, attento e intelligentissimo, è il “terrier da compagnia” per eccellenza. Antonella Tomaselli ci parla dello yorkshire e di tutti i segreti di questo fantastico compagno dell’uomo…

 A cura di Angelica D’Agliano

UN PICCOLO AMICO CON UN GRANDE CUORE

Qual’è la storia dello Yorkshire Terrier?

Per risalire alle origini della razza dobbiamo dare uno sguardo all’Inghilterra del XIX secolo. Fu proprio là che, a partire da molti terrier, si iniziò a lavorare alla selezione di cani abili nella caccia ai topi e agli altri piccoli animali da tana.

Ovviamente all’epoca gli Yorkshire non erano ancora una razza vera e propria, eppure si dice che per le loro caratteristiche fossero già particolarmente apprezzati dai cacciatori di frodo.

Grazie alle piccole dimensioni potevano essere portati a caccia senza dare troppo nell’occhio (se li tenevano nei giubbotti!) e inoltre il pelo lungo permetteva di… riacchiapparli al volo nel caso di ispezione di qualche guardia caccia! Nel 1866 abbiamo la nascita ufficiale della razza, per opera del kennel club inglese. Huddersfield Ben è tradizionalmente considerato il padre degli Yorkshire che tutti noi conosciamo.

Prima di essere stato un campione nelle esposizioni, questo splendido esemplare si aggiudicò anche diversi primati nel ratting, ossia la disciplina di “caccia al topo” che all’epoca era un vero e proprio sport praticato in Inghilterra. In breve tempo lo Yorkshire divenne uno magnifico cane da compagnia a tutti gli effetti.

E’ vero che ci sono anche degli Yorkshire azzurri? Non è esatto. Quello a cui allude lei probabilmente è l’amatissimo colore blu acciaio scuro. Lo Yorkshire Terrier è un cane dal pelo lungo e dalla particolarissima colorazione bipartita: biondo oro su testa muso e zampe e blu acciaio scuro dall’occipite all’attaccatura della coda.

Questo mantello è davvero tipico della razza… ed è uno spettacolo per gli occhi. Purtroppo però si tratta di un colore che non sempre si mantiene perfetto nel tempo. A volte infatti è condizionato dall’età, dallo stato di salute dell’animale, ma anche da particolari fasi fisiologiche, come la gravidanza. Tanto per fare un esempio: può succedere che il mantello di uno Yorkshire, perfetto a tre anni di età, arrivi invecchiando a presentare una colorazione un po’ diluita.

Carattere: pregi e difetti dello Yorkshire

Lo yorkshire presenta il tipico temperamento dei Terrier, e quindi è vigile, attento e sempre all’erta! Si tratta di un grande segnalatore, che non abbaia mai senza un motivo, e soprattutto di un cane capace di pensare con la propria testa.

Gli Yorkshire sanno ragionare da soli ma il loro notevole spirito di indipendenza è sempre bilanciato dal grande attaccamento che dimostrano per i loro padroni, che fa di loro dei veri e propri Terrier da compagnia. Queste peculiarità si possono ritrovare in maniera abbastanza uniforme all’interno della razza, l’importante è scegliere animali accuratamente selezionati.

Cosa può dirci della socializzazione?

La socializzazione è di fondamentale importanza. Per uno Yorkshire, come per tutte le altre razze, durante il delicato periodo dell’imprinting la cosa migliore è avere diversi contatti con l’uomo, con l’ambiente circostante, con altri cani e altri animali.

Inoltre è necessario che i piccoli restino a lungo con la loro mamma, dalla quale apprendono moltissimi moduli comportamentali. Anche per questo motivo non si dovrebbe mai comprare uno Yorkshire al di sotto dei 2,5-3 mesi di età.

Può dirci due parole sull’alimentazione e sulla cura del pelo?

Per quanto riguarda l’alimentazione direi che i mangimi industriali siano la soluzione di gran lunga migliore: hanno il pregio di essere perfettamente bilanciati e se si sceglie una marca di buona qualità riescono a garantire al cane tutti i nutrienti di cui ha bisogno.

Il capitolo “bellezza del mantello” richiede di fare un distinguo importante. Da una parte abbiamo i soggetti da esposizione, che hanno bisogno di una cura particolare nella gestione e nella valorizzazione del manto. Dall’altra abbiamo gli Yorkshire da compagnia, per i quali basta una semplice spazzolata quotidiana con una comune spazzola per capelli o con il classico cardatore per gatti persiani.

A differenza di molti altri cani, lo Yorkshire Terrier non ha sottopelo e non va in muta. Il suo mantello può essere lavato con tranquillità tutte le volte che lo riteniamo necessario. Una raccomandazione importante: raccogliete sempre in un ciuffo il pelo che gli Yorkshire hanno davanti agli occhi.

Contrariamente a quanto credono alcuni, infatti, la “frangetta” è stata selezionata dall’uomo per la sua bellezza estetica e non costituisce una protezione per gli occhi degli Yorkshire!

 … IL PADRONE IDEALE?

Vede, in realtà sono gli Yorkshire che si adattano al loro partner umano. E lo fanno con un’intelligenza meravigliosa. Possono diventare teneri compagni di lunghi pomeriggi in salotto, oppure trasformarsi in formidabili esploratori.

La sola cosa di cui non possono davvero fare a meno è la compagnia dell’uomo e una sana vita di famiglia. Non lasciate mai a casa da solo il vostro Yorkshire, lo rendereste un animale tremendamente infelice.

Qualche consiglio per un aspirante padrone?

Rivolgersi a un allevatore serio! Negli ultimi anni sono sempre di più gli yorkshire senza pedigree. Questo è un fatto davvero grave, che nuoce moltissimo alla razza.

Il pubblico deve capire che il pedigree, a differenza di quello che vogliono far credere alcuni, non influisce in maniera significativa sul prezzo di un cucciolo. Dunque diffidate di chi offre piccoli di Yorkshire senza pedigree e rivolgetevi a un allevatore competente che sia in grado di certificare il proprio lavoro di selezione attraverso questo documento.

Spesso si sente parlare di Yorkshire Terrier giganti, nani, medi, toy e teacup: può aiutarci a fare un po’ di chiarezza? Questa è una catalogazione totalmente falsa, usata da persone che non conoscono la razza.
Lo standard non prevede distinzioni di taglie, ma solo che lo Yorkshire non debba superare un determinato peso.

In una cucciolata può capitare casualmente uno Yorkino che da adulto sarà un po’ troppo grande, o al contrario uno Yorkino che sarà un po’ troppo piccolo, ma non possono essere incasellati in “varietà” inesistenti. Tutti gli allevatori possono occasionalmente avere in qualche cucciolata uno Yorkie insolitamente piccolo, ma nessun allevatore serio e responsabile deve selezionare questa caratteristica.

Sono assolutamente contraria alla selezione di Yorkies troppo piccoli: dobbiamo renderci conto che il peso indicato dallo standard è già il peso di un piccolo cane. È negativo cercare di miniaturizzarlo ulteriormente. Spesso uno Yorkino molto piccolo ( Kg.1,200/1,300 o anche meno di 1 Kg.) è più fragile e può presentare diversi problemi, mentre la cosa più importante è un cucciolo sano che possa crescere ed evolversi in un adulto in buona salute.

Allevatrice di Yorkshire e grande appassionata di questa razza, Antonella Tomaselli si definisce un’autentica scrittrice cinofila. Tra le sue ultime pubblicazioni abbiamo: Lo Yorkshire Terrier, per la collana “Cani di razza”, De Vecchi editore (2008) e, sempre per la De Vecchi, “L’enciclopedia dello Yorkshire”, un ampio volume dalle belle illustrazioni a colori, che contiene anche un’approfondita parte storica riguardo le origini della razza e la sua evoluzione.

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