GARANTIRE LA SALUTE ARTICOLARE DEL CANE SPORTIVO

“Guida alla salute articolare Innovet” – www.innovet.it

A cura della Dott.ssa SABRINA DOMINIO,
Medico Veterinario, LP, Bagnolo Piemonte (CN)

Un cane che svolge un’attività sportiva

Così come un atleta, ha esigenze fisiche e nutrizionali molto differenti da un soggetto sedentario e presenta dei “punti deboli”, è cioè a maggior rischio di sviluppare patologie. Le articolazioni (Foto qui sotto) sono sicuramente ai primissimi posti, soprattutto in alcuni sport, come l’agility dog, il disc dog o il canicross. Pensate alla moltitudine di scatti, cambi di direzione, atterraggi che deve effettuare un cane che pratica uno di questi sport, dove magari le condizioni del terreno sono tutt’altro che favorevoli (fango, fondi sintetici, suolo troppo duro, etc).

Conosciamo le articolazioni

Le articolazioni assomigliano ad un complesso “ingranaggio”, composto da più elementi che devono lavorare in sinergia fra loro. I capi ossei sono avvolti da una capsula articolare, una guaina che al suo interno è rivestita dalla membrana sinoviale. Quest’ultima è un tessuto che produce il liquido sinoviale, che funziona esattamente come l’olio che usiamo per lubrificare degli ingranaggi meccanici.

I muscoli ed i legamenti hanno il compito di collegare e contenere l’intera articolazione, donandole una certa stabilità, pur garantendo la massima libertà di movimento. La cartilagine articolare è un particolare tessuto che riveste le estremità delle ossa e protegge le articolazioni, comportandosi come un “cuscinetto”, che assorbe ed ammortizza i piccoli traumi dovuti all’esercizio fisico e permette il movimento degli arti con il minimo attrito. Si tratta di un tessuto “vivo”, in perenne evoluzione, in quanto viene continuamente consumato e rimpiazzato.

Cani sportivi, articolazioni a “rischio artrosi”

In un cane che pratica regolarmente attività sportiva, le sollecitazioni sono maggiori, per cui la cartilagine rischia di venir consumata in maniera eccessiva, senza avere la possibilità di essere rimpiazzata da nuovo tessuto nei tempi e nelle modalità più utili e corrette. Se non si previene questa usura progressiva, c’è il rischio che la cartilagine degeneri, fino a consumarsi completamente, e che contemporaneamente si sviluppino processi infiammatori particolarmente dolorosi e invalidanti.

In questi casi si parla di artrosi o osteoartrosi, una malattia ortopedica che interessa tutta l’articolazione, non solo la cartilagine. Infatti, ogni sua componente viene coinvolta: la cartilagine si consuma  ed il tessuto osseo, lasciato scoperto, forma delle “protuberanze” ossee, gli osteofiti. La capsula articolare diventa più spessa e la membrana sinoviale si infiamma (sinovite). Con il progredire della patologia, anche muscoli e legamenti perdono di tono e non sono più in grado di garantire stabilità alle articolazioni.

Il tutto provoca un notevole dolore articolare, che obbliga l’animale a limitare i suoi movimenti, a zoppicare e a modificare il suo comportamento o stile di vita. Le articolazioni più soggette al “rischio artrosi” sono quelle particolarmente mobili, ossia quelle degli arti, come gomito, anca e ginocchio.

Come prevenire l’artrosi

Possiamo fare qualcosa dal punto di vista nutrizionale, per proteggere il nostro atleta a quattro zampe? Certo che sì! Nutrire la cartilagine La ricerca scientifica ha individuato numerose sostanze in grado di supportare la salute articolare dei nostri beniamini ed al primo posto troviamo sicuramente i condroprotettori.

Come dice il termine, si tratta di sostanze in grado di proteggere la cartilagine articolare, e le più utilizzate sono Condroitin solfato e Glucosamina . La Glucosamina è una sostanza essenziale per la sintesi di nuovo tessuto cartilagineo. Essa viene prodotta dai condrociti (le cellule che compongono la cartilagine), ma, in situazioni di eccessivo consumo, può non bastare e diventa necessario integrarla per via alimentare.

Il Condroitin solfato, dal canto suo, aiuta a limitare la degradazione del tessuto cartilagineo già esistente, prevenendo l’eccessivo consumo. Non tutti i condroprotettori, però, sono uguali: affinché siano efficaci, devono assomigliare il più possibile a quelli prodotti ed utilizzati dall’organismo stesso del nostro cane. A questo proposito, bisogna diffidare dei prodotti ad uso umano, che non hanno lo stesso effetto sul cane e farsi consigliare dal veterinario di fiducia.

Migliorare la stabilità articolare Oltre ad integrare la dieta con i condroprotettori, possiamo garantire ai nostri atleti una migliore stabilità articolare agendo sul tono muscolare su due fronti: l’allenamento e l’integrazione dietetica con sostanze che rinforzano la muscolatura “sotto sforzo”. Nel primo caso, affidatevi alle conoscenze di un fisioterapista veterinario, che saprà programmare i giusti esercizi in acqua, treadmill o balance, in grado di stimolare nel modo corretto la muscolatura. Dal punto di vista nutrizionale, possiamo fornire dei nutrienti in grado di potenziare il tono muscolare.

Per fare un esempio, sostanze come l’acido lipoico ed i nucleotidi vanno ad agire sul delicato meccanismo energetico destinato al muscolo. L’acido lipoico è una sostanza naturale, in grado di aumentare l’apporto di energia destinata al muscolo, in modo da potenziarne la forza contrattile. I nucleotidi sono sostanze che entrano nel metabolismo energetico del muscolo, migliorando la performance fisica ed il recupero post-esercizio. Tanti, dunque, sono i sistemi per garantire articolazioni sane e forti ai cani sportivi, evitando loro quell’usura articolare che li espone al doloroso rischio di artrosi, anche in giovane età e pieno benessere fisico.

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