Insegnamo al cane a rifiutare il cibo offerto da estranei

A cura della Dott.ssa SILVIA DIODATI – Medico Veterinario

Insegnamo al cane a rifiutare il cibo offerto da estranei. Eviteremo così che possa mangiare cibi pericolosi per la sua salute o addirittura avvelenati da gente malintenzionata. Si tratta di un addestramento molto complesso che non dà sempre risultati soddisfacenti, nonostante la buona volontà e la pazienza dell’addestratore.

A cura della Dott.ssa SILVIA DIODATI – Medico Veterinario

E’ fondamentale che il rapporto cane-padrone sia equilibrato e di buona intesa; solo su questa base il cane sarà disponibile per sostenere lo sforzo dell’addestramento.

Si può iniziare facendogli vedere un pezzo di carne sul palmo della mano di un estraneo e quando cercherà di addentarlo dovrà sentirsi trattenuto, ma non strapponato, dal padrone che lo tiene al guinzaglio e che deve esclamare un secco “no!”.

Se il cane desiste, è bene complimentarsi con lui e premiarlo. L’operazione va comunque ripetuta per alcune volte in situazioni diverse, ma sempre gratificando l’animale quando risponde positivamente all’addestramento. In un secondo momento si ripeterà l’operazione con un guinzaglio lungo almeno due metri, per verificare se il cane, sentendosi più libero, si comporta nello stesso modo, cioè rifiuta il cibo con effettiva convinzione.

A questo punto si procede in una diversa direzione e si insegna al cane a non ingerire cibo trovato casualmente per strada o in giardino. Sempre con un guinzaglio di un paio di metri, si porterà a passeggio il nostro fedele amico e nel momento in cui tenterà di appropriarsi di un boccone preventivamente disposto, il padrone dovrà esclamare il solito “no!” deciso e trattenere il cane pur lasciandolo davanti alla preda. Il “no!”
va ripetuto fino a quando, con tentativi successivi, il cane non
desiste autonomamente da qualsiasi passo verso il boccone.

E’ importante ricordarsi ad ogni esito positivo di premiare il nostro
amico a quattro zampe. E’ inoltre consigliabile ripetere di tanto
in tanto tali operazioni variando magari la qualità del cibo
offerto, i luoghi, la situazione, la lunghezza del guinzaglio che va
gradatamente allentato sino a toglierlo del tutto e lasciando il cane
nella più completa autonomia.

Nel caso molto frequente che l’animale non ubbidisca e riesca a mangiare il boccone, e meglio non picchiarlo ma assumere un atteggiamento di rifiuto quando si avvicina per verificare la nostra reazione, atteggiamento che dovrà durare almeno mezz’ora. L’esercizio di addestramento andrà ripetuto solo il giorno successivo, mostrando una maggiore attenzione al comportamento del cane; sarebbe infatti un grave errore metterlo alla prova subito dopo il tentativo fallito perché ciò costituirebbe solo
un’ulteriore tentazione.

Alcuni accorgimenti…

Somministrare il pasto alla sera prima dell’orario “di guardia”, può diminuire in una certa percentuale il rendimento “del servizio” perché durante la digestione il cane sarà meno vigile, ma dopo, avendo già mangiato sarà anche meno interessato al cibo.

Oppure… nella fase addestrativa

Specifica, mai usare la ciotola che il cane collega al pasto
giornaliero, ma porre “il boccone proibito” sul palmo della mano,
su una carta o semplicemente al suolo. Non è una soluzione lasciare
il cane per lunghi periodi con la museruola, non potrà vivere
sempre così, e, non appena tolto il mezzo artificiale, egli potrà
concludere la sua operazione con piena autonomia e tranquillità.

Si tratta quindi di abituare il cane ad una richiesta del padrone attraverso un’opera di persuasione rinforzata (questo è molto importante) da abbondanti gratificazioni. È successo che cani che hanno ben risposto a questo tipo di addestramento sono rimasti condizionati dal fatto di esigere il cibo solo dal padrone stesso: anche questo potrebbe creare non piccoli problemi sul piano pratico. Si ricordi che il consumo del pasto e la relativa presenza del padrone durante il consumo sono un mezzo per comunicare: il cane interpreta il momento di partecipazione come un’attività che gratifica il suo rapporto con il padrone.

E’ necessario quindi valutare bene l’opportunità di insegnare questo atteggiamento al cane, per non compromettere il rapporto di fiducia e per esigere da lui solo quello che può dare. Sarebbe un peccato compromettere dei buoni risultati nell’educazione e addestramento del proprio cane valorizzando tutte le sue doti, solo per esigere un comportamento che forse il cane non si sente di eseguire in modo sicuro e positivo.

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