Cani che tirano al guinzaglio

Uno dei motivi principali che spinge un proprietario di cani a contattare un educatore cinofilo è quello del cane che tira a guinzaglio.

A cura di: BERNARDINO DEIANA – Educatore cinofilo APNEC e Libertas,   www.feelingdog.wordpress.com

Ma perché mai la passeggiata al guinzaglio, spesso, diventa un grosso problema per molti cinofili?

Perché un cane dovrebbe tirare a guinzaglio trascinando il proprietario? E infine: come mai molti cani sgroppano, si dimenano e mordono ilguinzaglio nel tentativo di liberarsi? Scopriamolo insieme…

Esaminiamo intanto le cause principali e più frequenti di questo comportamento a noi tanto sgradito: perché il cane tira? Una possibile risposta potrebbe essere che al cane non è stato mai spiegato – o, peggio, gli è stato spiegato male – come comportarsi durante la passeggiata; oppure gli strumenti usati per condurlo come guinzagli, collari, pettorine, cavezze e altre imbragature non sono quelli adatti a lui.

Stimoli a portata di naso

Il cane “che tira”, soprattutto se appartenente a una razza da lavoro (ma ciò accade anche con quelle selezionate per la compagnia), potrebbe essere poco stimolato o stimolato male; è il caso di quei poveri quadrupedi sempre chiusi in appartamento, privati della possibilità di socializzare con altri cani (se vedono un loro simile durante la passeggiata “tirano” per raggiungerlo), di sfogare il proprio istinto predatorio (che riemerge quando avvistano un gatto o altri animali) e annusare a sufficienza per esplorare l’ambiente circostante e raccogliere tutte le informazioni su ciò che succede in quel determinato territorio.

Se il cane ha paura di qualcosa (persone, traffico automobilistico, rumori, altri cani), infine, potrebbe trascinare via il proprietario lontano dalla sorgente dello stimolo sgradito nel tentativo di evitarlo.

Cittadini a quattro zampe

Quando adottiamo un cucciolo non possiamo dare per scontato che questi una volta bardato con pettorine, collari o guinzagli si comporti da perfetto cittadino a quattro zampe.

L’andare al guinzaglio per il cane non è un fatto istintivo: questo strumento nasce per proteggere il nostro amico dal pericolo del traffico automobilistico e per gestirlo in situazioni critiche, ma non è uno strumento che tutti i cani accettano automaticamente senza problemi.

Un passaggio graduale

Prima di poter fare delle passeggiate tranquille si dovrà abituare il cane a pettorina o collare e poi fargli accettare il guinzaglio e il fatto di farsi condurre. Tutto questo va fatto molto gradualmente e, per quanto si usino metodi gentili e associazioni positive a tali strumenti, potrebbero volerci mesi prima che il cane li accetti totalmente e ci cammini volentieri vicino in passeggiata e senza tirare.

Neppure un passo

A volte la passeggiata è resa fastidiosa dall’utilizzo di attrezzature inappropriate, per esempio un guinzaglio troppo corto, come il classico guinzaglio in pelle intrecciata utilizzato per lo più sui pastori tedeschi, che non consente al cane neppure di fare un passo avanti rispetto al proprietario o di abbassare la testa per fiutare il terreno (se l’animale fa una di queste due cose sta già creando una tensione).

Batterie troppo cariche

Forse però il motivo più diffuso per cui un cane tira al guinzaglio è un’insufficiente o errata stimolazione. È naturale che un animale sedentario che esce solo per fare i propri bisogni si agiti al momento della passeggiata.

Una volta fuori, un cane del genere pianterà di sicuro il naso a terra nel tentativo di carpire quante più informazioni possibile, trascinando il proprietario per tutta la passeggiata; alla vista di un cane o un gatto punterà verso questi animali portandosi dietro guinzaglio e conduttore, e alla fine risulterà a mala pena gestibile durante il rientro a casa quando, avendo annusato e trascinato a sufficienza, comincerà ad essere un tantino stanco, e finalmente “scarico” di quelle energie accumulate nelle ore e nei giorni precedenti.

L’olfatto è uno dei sensi più importanti e più sfruttato dai canidi, utilizzato per la comunicazione e per la ricerca del cibo; il cane “urbano da compagnia”, usa questa importante risorsa di rado e per lo più durante le passeggiate quando, naso a terra, si porta dietro il proprietario nel tentativo di carpire le informazioni olfattive contenute nell’ambiente che lo circonda.

Questione di leadership

Stimolando il cane con qualche attività come i giochi di attivazione mentale, gli esercizi di fiuto e quelli di obbedienza (tutte cose che si possono fare anche in appartamento), porteremo l’animale a investire in queste attività le energie in eccesso e ad essere un po’ più gestibile anche in passeggiata.

Un altro bisogno che va soddisfatto è quello di socializzare, in modo tale che il nostro amico sappia gestirsi alla vista di un altro animale; è chiaro che queste attività vanno fatte in appoggio a un corretto e costante allenamento del cane a non tirare a guinzaglio e a un rafforzamento della leadership del proprietario nei confronti del cane.

Paura incontrollabile

A volte il cane sgroppa o tira al guinzaglio nella direzione opposta alla provenienza di uno stimolo nel tentativo di fuggire da questo. Questo in parte dipende da fattori genetici (in alcuni casi la paura dello sparo per esempio è trasmissibile geneticamente) e in parte da mancata o errata socializzazione (mancata esposizione a certi stimoli o traumi associati a questi).

Si può in questi casi, con pazienza, lavorare sui problemi risolvibili e non esporre l’animale per quanto possibile a stimoli che provocano ormai in lui paure consolidate che non è possibile superare. Un cane, per essere pienamente gestibile, in media avrebbe bisogno dalle 5 alle 7 ore di attività giornaliere (passeggiate, gioco, esercizi, fiuto), nelle quali investire tutte le proprie energie in eccesso.

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