Animali non bestie

Il cane e il lupo sono due creatureche si guardano allo specchio. 

di FOSCA SENSI foscasensi@yahoo.it

Cane e Lupo differenze tra loro

I nostri occhi, non più abituati alle battute di caccia, a una vita minacciata da ambienti ostili e animali selvatici, ne colgono soprattutto le simiglianze, che appaiono evidenti nella forma del corpo, in alcuni casi le orecchie, il mantello e il volto. In realtà i punti di contatto tra cane e lupo, questi due grandi protagonisti della storia dell’umanità, sono profondi almeno quanto le differenze che li separano l’uno dall’altro.  

Per chi pensa che il cane e il lupo siano la stessa cosa, e vede nel secondo una specie di cugino selvatico del primo, è bene dire che in realtà stiamo parlando di due creature separate da 20mila anni di storia naturale e sociale. Questa storia, che gli esperti chiamano “processo di addomesticamento”, ha prodotto dei cambiamenti profondi nel corpo e nel carattere degli individui che l’hanno vissuta in prima persona: quando essa si è compiuta, circa 9mila anni fa, era nato il cane.  

Un’altra testa I cani sono diversi dal loro progenitore selvatico nel corpo e nel carattere. Oltre alle ovvie conseguenze della selezione umana sulla varietà di razze esistenti (e i relativi mantelli, le taglie, le differenze di peso e temperamento), è giusto dire che nel processo di addomesticamento avvengono importanti modifiche a livello cerebrale: le aree sensitive delle neocorteccia si riducono, così come le bolle uditive e il volume cranico.     

Disponibili

Questi fenomeni fisici sono legati a manifestazioni caratteriali importanti: a differenza dei lupi, i cani hanno abbandonato la diffidenza primigenia nei confronti della specie umana e hanno elaborato un diverso senso del pericolo che permette loro il sodalizio con la nostra comunità biologica. I cani sono inoltre mediamente più piccoli dei lupi, e più prolifici. Allo stesso tempo, però, essi hanno maturato una disponibilità nei confronti dell’uomo che di fatto li rende dipendenti dalla nostra specie.  

Questione di feeling 

Nonostante l’uomo sia incline a forzare la natura per il proprio tornaconto, è certo che l’addomesticamento non è possibile se nella specie selvatica da addomesticare non esiste una predisposizione iniziale. Nel lupo, che similmente a noi è un animale gregario, questa predisposizione risiede nella sua capacità di cogliere messaggi e stati d’animo lanciati dai suoi simili, stabilire forti legami emotivi all’interno del branco, e soprattutto apprendere dagli individui più anziani.   

Status dominante

Queste caratteristiche fanno della società lupina un terreno molto simile a quello nel quale si sviluppano le società umane. Quando l’uomo assume lo status di individuo dominante in un gruppo di animali sociali, in altre parole, quando l’uomo cerca di “parlare la lingua” degli animali ai quali vuole avvicinarsi allora il processo di addomesticamento può cominciare.

Amici vicini

Nel tempo le capacità di comunicazione tra uomo e cane si sono evolute molto. Queste creature, così somiglianti eppure così diverse dal loro progenitore selvatico, hanno imparato a parlare le lingua degli uomini e a interpretarne i segnali. 

I cani riconoscono il pianto e il riso umano, non temono le urla di gioia, si abituano ai rumori forti che sentono in casa, si lasciano abbracciare o prendere in grembo.  Tutte cose che un lupo, foss’anche un lupo docilissimo, non potrebbe mai fare o permettere, se non a prezzo di violenze o di uno stress insopportabile.

Tutto questo per dire che migliaia d’anni di cammino hanno ormai separato “l’animale domestico” dalla “bestia selvaggia”: entrambe sono creature meravigliose e degne del massimo rispetto, ma un cane per quanto forte e indipendente non potrà mai essere un lupo, così come il lupo più amichevole e docile del mondo non potrà mai prendere il posto dei nostri migliori amici.   

Il trucco basilare dell’addomesticamento si fonda sull’uso di predisposizioni già presenti nell’animale di cui apprendiamo i segnali, assumendo lo status di un individuo dominante all’interno della sua specie” (Gould, 1993).

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