Trichogaster lalius

Conosciuto anche come Colisa lalia o “Gurami nano”, questo pesce proviene dalla penisola indiana, dove vive all’interno di fiumi, risaie e stagni.

A cura della Dott.ssa Federica Micanti – Medico Veterinario

Il Trichogaster lalius è tra i pesci d’acquario più apprezzati dagli appassionati.

Ha il corpo come disegnato, a righe diagonali rosse e turchesi. Il bordo della pinna dorsale è rosso e le pinne pettorali sono arancioni. Durante il periodo riproduttivo nei maschi la colorazione è più intensa. Senza ombra di dubbio è uno dei pesci d’acquario più vivacemente colorati.

Vasche di comunità

L’allevamento di questo splendido pesce non presenta grandi difficoltà, dato che è adatto anche alle vasche di comunità. Di solito si muove e nuota all’interno della vasca più o meno a tutti i livelli.

Può andar bene quindi un acquario di circa 80 centimetri di lunghezza, dotato di una ricca vegetazione, anche galleggiante (per esempio Lemna e Salvinia). Meglio optare per un fondo di sabbia fine e scura, l’acqua ben filtrata e poco mossa. I maschi sono piuttosto aggressivi tra di loro, quindi è bene allevare singoli individui, in compagnia di due o tre femmine. Nei confronti delle altre specie il Trichogaster lalius ha invece un comportamento tranquillo e pacifico.

I valori chimico-fisici dell’acqua sono temperatura 24-28°C, pH 6-7, durezza 5-15°dGH.

Padri modello

Il dimorfismo sessuale (ossia in parole povere le differenze tra maschio e femmina), è evidente in tutte le specie. Come sempre il maschio ha una livrea più variopinta e possiede pinne più sviluppate, colorate e appuntite. La riproduzione ha molti aspetti in comune con quella del Pesce combattente (Betta splendens), che appartiene alla stessa famiglia dei Belontidi. I

l maschio costruisce un vero e proprio nido di bolle, sotto il quale attira la femmina per l’accoppiamento, al termine del quale vengono deposte 500-600 uova. Dopo di che il maschio scaccia la compagna, per rimanere da solo a custodia della progenie fino alla schiusa delle uova, abbandonando gli avannotti solo quando sono in grado di nuotare in maniera autonoma.

Per questo motivo, dopo la deposizione, sarebbe buona norma allontanare la femmina e lasciare da solo a guardia del nido il maschio, proprio perché diventa piuttosto aggressivo. I giovani sono molto piccoli e quindi difficili da allevare.

Un parente molto stretto: il Trichogaster labiosa

Un parente molto vicino al T. lalius è il T. labiosa, molto diffuso in Birmania. È leggermente più grande del precedente, arrivando a una lunghezza di circa 8 centimetri. Di colore grigio-rosso, presenta righe verticali azzurro pallido, il bordo della pinna dorsale è rosso scuro e le pinne dorsali color arancione.

Durante il periodo riproduttivo il maschio assume un deciso color cioccolato e le righe azzurre scompaiono. Ha una caratteristica saliente: ossia ha il labbro superiore molto carnoso. Le femmine sono più piccole e i maschi hanno le pinne più appuntite.

Per quanto riguarda l’allevamento non richiede particolari caratteristiche dell’acqua. È abbastanza pacifico e compatibile anche con altre specie di pesci. La riproduzione non è impossibile in acquario. Come il lalius costruisce nidi di bolle d’aria ed è necessario isolare le femmine dai maschi dopo l’accoppiamento.

I Trichogaster lalius accettano di buon grado tutti i tipi di alimenti, anche quelli secchi, ma preferiscono ovviamente piccole prede vive o surgelate, come dafnie, chironomi, tubifex, larve di zanzara, ecc.

© Riproduzione riservata