Pterophyllum lo scalare

Il pterophyllum più conosciuto come lo scalare vive in acque scure e acide, prediligendo zone con corrente moderata o ferma.

A cura di TOMMASO ARICÒ – AcquariofiliaItalia

Lo scalare è un Ciclide originario del bacino amazzonico

L’imitazione delle caratteristiche dei biotopi di provenienza non è più una condizione fondamentale per l’allevamento degli Scalari in cattività: oggi, la quasi totalità degli esemplari in commercio proviene infatti da allevamenti professionali europei, statunitensi e del sud-est asiatico.

Poco esigenti

Anni di allevamento intensivo hanno reso questi pesci molto meno esigenti riguardo le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua: ormai si possono agevolmente allevare e riprodurre anche con un pH pari a 7 (meglio se leggermente più acido) e durezza da bassa a media; la temperatura ideale si aggira tra 24 e i 26 °C, maggiore durante il periodo riproduttivo (27-28 °C).

Spazi vitali

L’allevamento in acquario dello Scalare non presenta particolari problemi, purché si prendano in debita considerazione alcune sue esigenze vitali, prima tra tutte lo spazio. Uno Scalare adulto può misurare agevolmente 14-15 cm di lunghezza e 20-25 cm di altezza (fino a 40 cm negli esemplari “pinne a velo”). Una vasca idonea per il suo allevamento dovrebbe essere lunga almeno 80 cm e alta non meno di 40, onde evitare che i nostri ospiti nuotino “strisciando” con le pinne sul materiale di fondo.

Gli Scalari preferiscono di gran lunga acquari piantumati, in grado di fornire rifugi sicuri tra le foglie in caso di necessità, ma anche un’ampia zona lasciata libera per il nuoto, con piante basse o addirittura priva di queste, dove possono nutrirsi agevolmente.

Primo piano del pesce chiamato Scalare  di colore giallo e argentato
Una vasca troppo luminosa può infastidire lo Pterophyllum scalare, costringendolo a cercare rifugio nelle zone più buie e riparate dell’acquario.

Foglie alte e strette

Zone piantumate con Vallisneria, Limnophila, Cabomba, Myriophyllum o altre piante simili sono particolarmente apprezzate da questi Ciclidi. Che mostrano straordinaria agilità e sicurezza tra la vegetazione a foglie alte e strette. Anche piante a foglia larga e robusta (Anubias ed Echinodorus in particolare) sono molto apprezzate dalle coppie di Scalari come substrato per la deposizione delle uova.

Zone riparate

La scelta del tipo di materiale di fondo non ha particolare rilevanza per l’allevamento dello Pterophyllum scalare; che non sosta quasi mai nelle zone basse dell’acquario, se non per raccogliere del cibo. Bisogna però evitare colori troppo chiari (ad esempio la sabbia bianca), poiché una vasca troppo luminosa può infastidire i nostri ospiti; costringendoli a cercare rifugio nelle zone più buie e riparate dell’acquario e sottraendosi così alla vista di chi li vuole ammirare.

La vasca ideale per l’allevamento dello Pterophyllum scalare dovrebbe essere lunga almeno 80 cm e alta non meno di 40, onde evitare che il nostro ospite nuoti “strisciando” con le pinne sul materiale di fondo.

Un menù molto vario

In natura lo Pterophyllum scalare si nutre principalmente di piccoli crostacei, vermi, larve di insetti e anche di piccoli pesc;, ma in acquario accetta senza problemi la maggior parte dei cibi congelati o secchi di produzione industriale.

Per un’alimentazione ottimale, oltre alle saltuarie somministrazioni di mangimi surgelati come Tubifex e Chirinomus (di cui sono particolarmente ghiotti fino a rischiare di farne ingestione), è consigliabile un’integrazione di cibi vegetali come lattuga, zucchina o spinaci sbollentati.

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