Pesci angelo nani d’acquario

Con il nome comune di “Pesce angelo nano” vengono identificate diverse specie, alcune molto rare ma tutte quante dotate di un’incredibile bellezza. Vediamone quattro, appartenenti alla famiglia dei Pomacantidi.

A cura della Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario

Il pesce Centropyge bicolor

Questo splendido pesce, famoso per le sue colorazioni particolarissime, è diffuso nel Pacifico occidentale e tropicale (Filippine ed Indonesia). Popola i fondali corallini e rocciosi fino ai venti metri di profondità. Tra gli appassionati è molto diffuso e richiesto per la sua livrea gialla e blu.

Anche se la sua indiscussa bellezza può attrarre gli acquariofili non dimentichiamo che si tratta di un pesce esigente e delicato. Questo per due motivi: sia perché è molto difficile fornirgli un’alimentazione completa e bilanciata, sia perché può essere molto sensibile alle malattie, in particolare
nel periodo in cui si sta ambientando alla nuova vasca. Quindi è da sconsigliare ai neofiti.

Pietre vive

Per quanto riguarda l’alimentazione del Centropyge bicolor si può somministrare cibo vivo e surgelato (costituito da piccoli vermi, crostacei o polpa di cozza tritata), alghe oppure mangimi specifici per pesci angelo.

Comunque le migliori possibilità di fornirgli un’alimentazione corretta si hanno ospitandolo in grandi acquari di barriera ricchi di invertebrati oppure in vasche che contengano pietre vive ricoperte di alghe.

Per alimentare il Centropyge tibicen possiamo somministrare mangimi secchi o surgelati.

Centropyge flavissimus

A questa specie appartengono due popolazioni diverse: una popola l’Oceano Indiano orientale mentre l’altra appartiene alla Micronesia. Quest’ultima ha la particolarità di avere un gli occhi circondati da un cerchio color blu.

Entrambe le specie hanno una predilezione per le acque tranquille fino ai dieci metri, come quelle delle lagune. In acquario i Centropyge flavissimus
raggiungono una lunghezza massima di 11 centimetri. Anche questo Pesce angelo è molto diffuso e richiesto per la sua particolare livrea gialla con un bordo blu.

I Centropyge flavissimus sono molto costosi e difficili da allevare e per questo sono da consigliare solo ai più esperti. 

Polpa di cozza

Anche per quel che riguarda i Centropyge flavissimus la soluzione migliore sarebbe allevarli in acquari di invertebrati, avendo a disposizione una vasca di 100-200 litri, fornita di pietre vive colonizzate da organismi molto piccoli ed alghe. Anche questa specie, delicata ed esigente, non può essere ospitata insieme a pesci troppo aggressivi. Per quanto riguarda
l’alimentazione è necessario somministrare cibo vivo e surgelato
di piccole dimensioni come vermetti, alghe, polpa di cozza o artemie.

Centropyge potteri

Diffuso nei mari della Polinesia e delle Hawaii, ricchi di reef corallini e poco profondi, questo pesce raggiunge una lunghezza massima di 10 centimetri. Raro e costoso, il Centropyge potteri deve essere ospitato in una grande vasca di barriera. È più resistente delle specie precedenti ed accetta di buon grado anche i mangimi secchi, anche se ovviamente preferisce gli alimenti vivi o surgelati.

Centropyge tibicen

È diffuso nell’Indo-Pacifico, sui reef costieri rocciosi e madreporici, e può essere presente fino ai 35 metri di profondità. Robusto e adatto alla vita in acquario, questo Pesce angelo raggiunge al massimo i 15 centimetri di lunghezza, tuttavia non è molto diffuso a causa della livrea scura e decisamene poco appariscente dei giovani. Negli adulti la colorazione diventa molto più bella assumendo una tonalità blu-notte, mentre le
pinne diventano gialle con il bordo azzurro e giallo.

Questo pesce è molto aggressivo e territoriale, perciò è possibile allevare singoli individui oppure coppie in vasche di medie dimensioni, anche in questo caso fornite di numerose pietre vive.

Raro e costoso, il Cenropyge potteri deve essere ospitato in una grande vasca di barriera.

Sumireyakko venustus

Questo splendido pesce dal nome complicatissimo abita le acque delle Filippine e delle coste meridionali del Giappone, popolando le scogliere coralline protette fino ai 40 metri di profondità. Spesso il S. venustus si ritrova nelle grotte dove adora nuotare a testa in giù.

Raggiunge al massimo i 12 centimetri di lunghezza. È una specie rara, costosa ed un po’ delicata, soprattutto nella fase di ambientamento. È necessario ospitare anche lui in grandi acquari di barriera con coralli spugne ed altri invertebrati.

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