Le risaie dell’estremo oriente

L’Asia si è sempre rivelata una miniera inesauribile di scoperte acquariologiche grazie alla sua straordinaria ricchezza ittica e botanica

Alessio Arbuatti Facoltà di Medicina Veterinaria,
Università degli Studi di Teramo, Laboratorio di Benessere animale

Viaggio nelle risaie dell’oriente

Thailandia, Malaysia, Laos, Vietnam racchiudono nei loro confini ambienti acquatici estremamente vari che spaziano dai torrenti montani, con corrente veloce, ai grandi fiumi a lento scorrimento, ma anche agli habitat meno consueti come le risaie …

Prosciugamenti

Le risaie, i canali d’irrigazione, le pozze e gli acquitrini ospitano una varietà di animali e vegetali davvero sorprendente. Le tecniche di coltivazione del riso e l’alternarsi delle stagioni, secca e delle piogge, provocano periodici prosciugamenti all’interno di questi ecosistemi.

L’acquario potrà essere di diverse dimensioni in base alle esigenze e alle necessità dell’acquariofilo. Il fondo ottimale è in sabbia o in terra. A questo proposito sono disponibili in commercio terre asiatiche da usare come substrato unico. L’acqua dovrà essere acida (pH 5,5 – 6.5), tenera 0-4 dKh, con una temperatura che potrà raggiungere i 30 gradi (in natura). Le vasche dovranno avere litraggi minimi di almeno 50 litri. La corrente andrà limitata al massimo agendo sulla pompa di ricircolo in maniera tale da creare un’acqua quasi piatta.

Primo piano

Le piante, nonostante le risaie vengano mantenute libere dalla vegetazione autoctona dai contadini, sono numerose nei biotopi ad acqua lenta. Molte di queste possono essere coltivate senza grandi problemi. Per il primo piano si potrà scegliere tra le Criptocoryne, che comprendono specie tipiche di tali regioni o di zone geograficamente non troppo lontane (Sri Lanka). Volendo, si può optare anche per Vesicularia dubiana che è facilmente utilizzabile per creare effetti scenici, anche se non è originaria prettamente del “biotopo risaia”.

Schiocchi

Tra i pesci di branco e di piccole dimensioni ci sono i membri del genere Boraras, da allevarsi in vasche monospecifiche insieme ai crostacei Caridina. I Boraras sono diffusi dalla Thailandia al Borneo, necessitano di compagni di vasca non troppo grandi o aggressivi e di cibo sia secco (granuli o scaglie), sia vivo-surgelato. Una specie interessante è la Trichopsis pumila, che annovera piccoli pesci capaci di emettere suoni simili a schiocchi durante il periodo
riproduttivo.

Concime… a gas

Per la zona centrale e per il fondo si potrà optare per le “Felci di Giava” Microsorum pteropus, facilmente attaccabili con filo da pesca su legni e altri supporti. Tali piante sono tra le più resistenti in assoluto e non necessitano di molta cura, ad eccezione di una buona fertilizzazione settimanale e mensile.

Le varie specie di Hygrophila si adattano perfettamente a una vasca con acqua ferma. Dallo stelo iniziale si potranno potare, mano a mano, porzioni del fusto contenenti le nuove gemme, per ottenere lentamente nuove piante mediante talea. Le piante del genere Ninphaea sono bellissime e facilmente coltivabili, se esposte a una buona illuminazione e fertilizzazione (anche con anidride carbonica). Altra pianta molto consigliata è la Rotala rotundifolia che, a differenza della congenere Rotala Macranda, si presenta di facile coltura.

Labirinto

I pesci “di risaia” sono estremamente adattati a tale ambiente. Ne sono un esempio gli Anabantoidei, tra i quali il rappresentante più noto è il famoso “Pesce Combattente” Betta splendens. Tali pesci possiedono un organo accessorio chiamato Labirinto, formato da una componente espansa dell’osso soprabranchiale che permette loro di respirare anche aria atmosferica.

Tale adattamento è tipico di pesci che vivono in zone con scarsa quantità di ossigeno disciolto, come le acque piatte asiatiche. Il Betta splendens va allevato evitando accuratamente di mettere due maschi insieme nella stessa vasca. Al massimo si potranno ospitare in vasca un maschio e una femmina, ma solo durante il periodo riproduttivo. Al di fuori di questo momento, infatti, la femmina potrebbe subire degli attacchi, specialmente in mancanza di una corretta piantumazione.

Mangia-lumache

Un appunto è invece rivolto a coloro che vogliono acquistare dei pesci noti come Chromobotia (ex Bothia). Spesso questi animali sono venduti come mangiatori di lumache, anche se preferiscono nettamente il mangime. La specie più comune è la Chromobotia macracathus, dalle tipiche bande nere.

Nonostante l’ampissima diffusione in commercio, i Chromobotia non sono adatti alla vita in acquario, perché sono pesci di branco che in natura possono raggiungere i 30 cm di lunghezza. In più sono molto vivaci, e per questo possono creare problemi agli altri compagni di vasca. Inoltre la pesca indiscriminata negli ambienti naturali sta portando all’estinzione Suhikotakia sidthimunki che è stato inserito nella Red List, lista delle specie mondiali animali in via d’estinzione.

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